OCCHI DI LUPO

  "Vieni", mi hai detto,
"occhi smarriti.
Vieni, cuore di lupo".

Acqua per la mia sete
sete per l'acqua che per te serbavo
sonno per la mia voglia di dormire
da infinite stagioni ti aspettavo.
Ora ti riconosco,
vedo negli occhi che mi volgi i miei
occhi di lupo
sento nella tua voce
il riso e il pianto che furono miei
per tanto tempo.
Ecco, vorrei nitidamente dire
con voce piana
con la voce serena del mio cuore bambino
dire vorrei "ti amo, occhi smarriti".
Vorrei dirti "ti amo" coi miei occhi
e con le mani
che qualcosa di nuovo rende lievi;
vorrei dirti "ti amo" col riflesso
del riflesso di un bacio
sulla tua pelle nuda di bambina
dai piedi scalzi.
Entra nei miei pensieri di ogni giorno
e sciogli il pianto
e sciogli il riso e il gioco
e libera l'amore dai suoi lacci
antichi.
Perché giunto è il momento,
se tu vuoi;
perché vorrei nitidamente dire
con voce piana,
con la voce serena del mio cuore bambino,
vorrei dirti che questo è il giorno e l'ora
e questo il luogo
da tempo preparato,
da infinite stagioni stabilito.
Ora, dunque, distenditi qui accanto
socchiudi gli occhi un poco,
e ascolta, se tu vuoi,
dal mio silenzio il nitido sussurro
e dalle lievi mani il riso e il pianto.